Avete mai sentito parlare del
verde di Parigi? Ah, la belle époque, i poètes maudits, gli abiti delle dame che passeggiavano sugli Champs-Élysées …nulla di così poetico: il verde di Parigi è un
composto chimico, più precisamente denominato
acetato arsenito di rame(II), il cui nome deriva dal fatto che nell'800 fu
usato per derattizzare le fogne di Parigi.
In molti apprezzavano la sua
brillantezza, per questo fu
prodotto su scala industriale e trovò largo impiego anche in oggetti di uso comune come la
carta da parati e i
giocattoli per bambini.
Anche
Napoleone Bonaparte lo scelse per le pareti della sua residenza durante l’esilio a Santa Elena: una decisione che gli fu forse fatale.
Secondo alcuni studi condotti nella seconda metà del ‘900 sui suoi capelli, la morte dell'imperatore in esilio potrebbe addursi proprio all’arsenico: Napoleone potrebbe essere stato lentamente
avvelenato proprio dall’ambiente in cui era confinato.
Il 33esimo abitante della Tavola periodica, appartenente al V gruppo, è tristemente protagonista anche della storia della letteratura: sofferente per la presunta perdita della sua amata
Giulietta,
Romeo acquistò dell’arsenico,
Madame Bovary morì a causa dello stesso veleno, e anche il
Capitano Carvadho di Salgari (I solitari dell’Oceano) uccise tutti gli schiavi della sua nave con l’arsenico.
L’origine del nome Arsenico viene dal persiano Zarnik che significa “
ornamento giallo” e fu poi ripresa dal greco antico come Arsenikon e usata in latino come Arsenicum.